Intervista a Spaghetti Quester
Ecco a voi un'intervista che non solo tratta di illustrazione, ma che spazia in generale sul mondo del Fantasy vissuto in prima persona da un appassionato.È un grande onore per me presentarvi... il prode Spaghetti Quester!
1 - Cosa significa o cosa rappresenta il nome di battaglia "Spaghetti Quester”?
Hey ciao Nicola, grazie per la domanda. Il mio nome di battaglia ha un’origine un po’ contorta. È nato qualche anno fa quando con un amico stavamo creando un blog (che non è mai venuto alla luce) sul quale pubblicare una serie di home-rules per giochi di ruolo. Il blog doveva essere indirizzato al più ampio pubblico possibile ma volevamo che fosse implicita la nostra origine italiana. Spaghetti Quester è nato sostanzialmente come gioco di parole in assonanza con il termine di Spaghetti Western. Successivamente, anche spinto da un amore smisurato per i carboidrati, ho ereditato questo nome come identità segreta.
2 - Chi si cela dietro questo nome d'arte? (Puoi rispondere anche con informazioni sommarie o assolutamente fuorvianti :) )
La vera identità di Spaghetti Quester rimarrà segreta ancora per molto. Diciamo che Spaghetti Quester è l’identità segreta di una persona che in un momento in cui lavorava troppo ha trovato un modo di evadere un po’ dalla realtà dando forma fisica alla sua immaginazione. Poi le cose sono sfuggite un po’ di mano e l’evasione stessa si è trasformata in un secondo lavoro.
3 - Raccontaci in cosa consiste il tuo lavoro creativo. Fai tutto da solo o collabori con altre figure? Quali tecniche prediligi?
Lavoro sia da solo che con altri. Spesso eseguo delle commissioni seguendo precise richieste,
Lavoro quasi sempre da solo anche se spesso mi è capitato di realizzare illustrazioni per giochi parallelamente ad altri illustratori, questo mi ha spinto tantissimo a migliorarmi anche per essere all’altezza dei miei colleghi. Ho cominciato creando semplici mappe di dungeon per giochi di ruolo, il processo creativo era tutto mio dall’idea iniziale al prodotto finito. Spesso però realizzo anche cartografie immaginarie o illustrazioni su commissione, in tal caso è un po’ impegnativo trovare il modo di far coincidere il mio stile con l’immaginazione di altri. In altri casi sono partito da indicazioni molto sommarie per creare mini moduli di avventura scritti e illustrati da me, come per “Bones & Precious Stones” la collana Beneath the Canals o “Cabin Risotto Fever” pubblicato da Games Omnivorous (un lavoro di cui sono piuttosto fiero). Una delle cose che amo di più fare però è realizzare grafiche o inserti per album Dungeon Synth, un genere a cui sono intimamente legato. Mi piace moltissimo quando i musicisti mi forniscono i loro pezzi anche in fase embrionale in modo che mi siano di ispirazione durante il processo creativo. Generalmente quando si verificano queste condizioni il mio lavoro è automatico, letteralmente cerco di disegnare la musica e il più delle volte devo dire di essere rimasto soddisfatto del risultato.
4 - Da dove nasce la tua passione per il genere Fantasy e per i giochi di ruolo?
Non lo so, penso di esserci nato. Sostanzialmente sono cose che mi sono piaciute fin da quando ero bambino, ricordo quanto desideravo Heroquest e quanto fui felice quando mi fu regalato (avevo 7 anni credo). Heroquest e Starquest sono stati una gateway drug per i giochi di ruolo. Ho iniziare a giocare a D&D quando ero alle medie e nel frattempo cresceva il mio interesse per la letteratura fantasy e fantascientifica. Inoltre le persone con cui ho iniziato a giocare a D&D rappresentano tutt’ora le mie più solide e fidate amicizie, quindi mi sento sempre a casa quando si parla di mondi immaginari e bizzarri.
5 - Quali sono i soggetti e le ambientazioni che preferisci disegnare e come mai?
Generalmente amo rimanere legato ad ambientazioni low fantasy medievali caricate però di alti livelli di magia. Forse è proprio i contrasto irreale tra miseria altomedievale e iper-magia ad innescare qualcosa nella mia immaginazione.
6 - Quali sono le tue maggiori fonti di ispirazione (sia letterarie che visive)?
Per quanto riguarda le fonti letterarie dovrei fare un elenco davvero molto lungo, ma non posso negare che tra le mie principali ispirazioni ci sia l’opera di J.R.R. Tolkien. Più precisamente quello che io immaginai quando lessi il Signore Degli Anelli da ragazzino, un’estetica decisamente molto diversa e meno sfavillante di quella popolarizzata nei film di Jackson (che non ho mai amato molto). Senz’ombra di dubbio tutta la produzione di Michael Moorcock ha poi avuto un influsso potente su di me, le sue descrizioni al limite del lisergico sono probabilmente quello che ha plasmato il nucleo centrale della mia creatività. Se poi parliamo di ispirazioni visive diciamo penso che buona parte della mia maniera di disegnare sia nata nel tentativo di imitare l’arte di Gary Chalk, un’illustratore che rende pienamente la mia idea di Fantasy. In tempi più recenti ho sicuramente subito una forte attrazione verso lo stile di Sean Arberg, con il suo stippling rozzo e gli accostamenti di colori acidi infilati in un frullatore metalpunk poco salutare. Ovviamente prendo ispirazione e rubo da una miriade di maestri, ma anche da quella marmaglia di illustratori pendagli da forca come me. Sono molto contento di come sia collaborativa e internazionalizzata la community in questo ambiente.
7 - I tuoi autori preferiti?
Senza ombra di dubbio Michael Moorcok. Il suo Multiverso e in particolare la saga di Elric sono la lettura del genere che mi ha colpito più intensamente di ogni altra cosa.
8 - Giochi preferiti?
Per quanto io sia stato un pasdaran della seconda edizione di AD&D per motivi meramente affettivi e sia stato legato per tanto tempo a G.U.R.P.S. non ho un gioco preferito… Letteralmente gioco a tutto quello che può essere divertente. Dai GDR minimali a mattoni come DungeonCrawClassics. Al momento sto portando avanti una campagna a D&D 5e come master mentre come giocatore sono invischiato in una campagna con una balordissima versione homebrew di 5Torches Deep. In linea di massima preferisco il genere Fantasy, ma ricorrono spesso anche altre ambientazioni come il Richiamo di Cthulhu a Vampiri, a Cyberpunk…
9 - Una partita memorabile e il luogo più figo dove hai giocato finora.
Haha non te lo saprei dire, ne ho fatto talmente tante belle… Ricordo con un grandissimo piacere una sessione one-shot in cui ero io il master, durante un torneo a Lucca Games credo fosse il 2007, mi piace pensarci perché in quell’occasione saltarono fuori alcuni dettagli fondamentali del mondo immaginario in cui da anni ambito le mie storie.
10 - Perché secondo te, ancora oggi, tante persone di tutte le età continuano ad amare le storie, le ambientazioni e i giochi a tema Fantasy? Qual è il segreto della longevità di questo genere?
Penso che sia la ricerca di una fuga dalla realtà, ma questo può spiegare solo una passione temporanea. Quando nel fantasy e nella fantascienza si riscontrano invece allegorie o paralleli (anche molto velati) con la realtà allora li si apre veramente un portale mentale verso un nuovo mega-mondo e li scatta il vero amore.
11 - frequenti convention e/o eventi? E in caso affermativo, quali preferisci?
Non ne frequento da un bel po’ purtroppo. Però avevamo in mente con altri “colleghi” di vederci al Dragonmeet quest’anno. Cosa che a causa della peste nera del 2020 ovviamente non accadrà.
12 - Spesso quando si parla di Fantasy e di giochi di ruolo viene anche da pensare ai cosiddetti nerd. Un termine che fino a non molto tempo fa era quasi dispregiativo, oggi è diventato assolutamente di tendenza. Che significa secondo te essere nerd oggi? Ha senso usare questo termine, restando fuori da mode e stereotipi?
Secondo me il termine “nerd” è indirettamente legato a questi ambienti, per i cui ossessi è chiaramente più appropriato il termine “geek”. Ovviamente spesso capita che chi si appassioni a questo genere di intrattenimento sia anche un nerd, perché diciamo che l’ambiente è molto consono. Ma le due cose non coincidono, alcuni dei più fanatici appassionati di questo mondo che conosco sono dei tali mescaleros che difficilmente definirei nerds. In definitiva un nerd è qualcuno che si dedica fanaticamente allo studio e all’apprendimento di qualcosa (non necessariamente in modo accademico), un geek è un appassionato che si diverte. Le due cose possono coincidere e un nerd può esserlo anche in quanto studioso indipendente di teorie e meccaniche ludiche, o letteratura sci-fi e fantasy. In molti casi, lo sappiamo, le due cose coincidono.
13 - Secondo la tua esperienza: esiste qualcosa che accomuna i tanti appassionati di Fantasy sparsi per il mondo? Esistono dei valori, una sensibilità, o una certa attitudine comune a tutti o a gran parte di essi?
Non credo, esistono appassionati afferenti a tutti gli allineamenti morali, dai più progressisti ai più conservatori. Talvolta ci sono anche duri scontri e su internet le discussioni variano dall’essere molto serie allo sfociare nel ridicolo. Ho delle posizioni molto solide in questo campo e non le nascondo mai. So bene che il campione degli appassionati di questi generi è socialmente, politicamente e filosoficamente molto trasversale, con alcune parti di questo non riesco a trovare valori o attitutini comuni.
14 - Cosa c'è di bello in questa community e cosa invece ti piacerebbe cambiare o migliorare?
Ti parlo della mia bolla ovviamente: le cose che adoro sono la spiccata tendenza alla collaborazione, al rispetto reciproco e all’inclusione. È un ambiente che amo e in cui mi sento davvero a casa, non cambierei praticamente niente.
15 - Progetti futuri?
Da un po’ ho ripreso in mano un progetto che avevo messo in pausa, si tratta di un gioco mio, illustrato da me e con una mia ambientazione. Ovviamente si chiama P.A.S.T.A. sarebbe dovuto venire alla luce nei prossimi mesi, ma ho avuto un po’ di intoppi. Per il resto insieme ad altre persone sto lavorando ad alcuni progetti per Exalted Funeral e Games Omnivorous. Si tratta di roba veramente fantastica e non vedo l’ora che sia tutto rifinito. Ho anche un nuovissimo progetto stupendo nel quale sono stato appena coinvolto e sul quale devo mantenere un po’ di riservatezza, ma include le mie cose preferite: GDR vecchia scuola, dungeon synth, belle persone. Sarà un fendente difficile da schivare.
16 - Grazie per la tua disponibilità per quest’intervista. Chiudiamo con un messaggio aperto a tutte le persone in ascolto: qual è il modo migliore per restare aggiornati sui tuoi lavori, le tue attività, e per poterti contattare?
So di non essere il miglior comunicatore del mondo. Sicuramente il mio Instagram @spaghetti_quester che è sostanzialmente l’unico mezzo d’informazione che aggiorno con una certa regolarità. Ovviamente sono reperibile alla mia mail