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L'invincibile Zambot 3

A chi piacciono i vecchi anime di Mecha robot giapponesi? Il mio preferito di quell'epoca è Zambot 3.

Zambot 3 (無敵超人ザンボット3, cioè "L'invincibile superuomo Zanbot 3"). Ideato nel 1977 dallo scrittore, regista e autore di anime Yoshiyuki Tomino.

Pur essendo un anime di genere "Mecha" prodotto negli anni '70, Zambot 3 presenta tanti elementi distintivi che lo rendono assolutamente originale rispetto alle altre produzioni dell'epoca (ad esempio quelle di Go Nagai). Purtroppo (a causa di un budget abbastanza risicato) i disegni non sono sempre all'altezza della storia. Tuttavia, è proprio quest'ultima - la storia - a conferire una marcia in più a questo anime che giustamente è considerato come un precursore del genere "real robot".

Per la prima volta, in un anime di robot fantascientifici, vengono mostrati gli effetti della guerra sulla popolazione inerme: campi profughi, deportazioni, distruzione, drammi familiari. Inoltre, le popolazioni umane colpite dal conflitto mostrano, non solo diffidenza, ma vera e propria ostilità verso gli eroi, dato che spesso non distinguono più chi siano i buoni o i cattivi. (Infatti, i protagonisti dovranno misurarsi anche con gli atteggiamenti razzisti della popolazione locale).
Ma il livello di "realismo" tocca anche i cattivi, impegnati ad annientare la razza umana anche con mezzi che vanno ben oltre l'esclusivo uso di robot. Alcune delle puntate più toccanti della serie sono quelle dove appaiono le cosiddette "bombe umane", ovverosia civili trasformati a loro insaputa in micidiali ordigni ambulanti.
Un altro elemento di originalità è costituito dai protagonisti.
In genere, nelle serie dell'epoca si vede il solito protagonista insieme a un paio di comprimari (il padre, lo scienziato, l'amica...). In Zambot 3, tra le fila dei buoni si contano ben tre famiglie, ciascuna costituita da tre generazioni (giovani, adulti e anziani). Per di più, non propriamente terrestri ma discendenti di una razza aliena, del tutto identica agli umani, stabilitasi nel nostro pianeta durante l'epoca di Tokugawa (in fuga dal loro pianeta natale, distrutto dallo stesso nemico che ora minaccia la Terra).
Ultimo - ma non meno rilevante - è il finale, anch'esso passato alla storia per originalità e crudezza: tra le famiglie dei protagonisti, in pochi - ma veramente in pochi - sopravvivono.

Se qualcuno, tra gli amanti del genere Mecha, ancora non ha avuto modo di vedere questo anime, beh glielo consiglio vivamente. Anche se, ripeto, purtroppo i disegni non sono all'altezza della sceneggiatura.

Due parole sull'autore. Yoshiyuki Tomino tra le altre cose ha ideato Daitarn 3 e Mobile Suit Gundam... così tanto per dire :D


L'invicibile Zambot 3
L'invicibile Zambot 3

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