Vi presento un nuovo ospite nello "Spazio autori" del mio sito: Valerio Novara. Ecco la sua intervista.

Intervista.
1) Ciao Valerio, innanzi tutto grazie per aver accettato di partecipare a questa intervista. Da dove nasce la tua passione per la scrittura? Cosa ti ha spinto a intraprendere il tuo percorso di autore?
Ho iniziato a scrivere in un periodo della mia vita in cui ho fatto i conti con ansia e attacchi di panico. La scrittura mi ha letteralmente salvato, è stata terapeutica, mi ha permesso di tirar fuori tutto quello che avevo dentro, di sfogarmi in un certo modo. Da quel momento scrivere rappresenta per me un qualcosa che mi fa stare bene, non ci rinuncerei mai.
2) Raccontaci di "Portami alla vita". Si tratta di una saga? Quali sono i temi fondamentali che hanno ispirato la realizzazione dei tuoi romanzi?
Per scrivere il libro sono partito da una notizia di cronaca: Mark Zuckerberg, insieme al compianto Stephen Hawking e a un milionario russo di nome Yuri Milner, voleva finanziare una missione interstellare per spedire alcune nanosonde su Alpha Centauri, il gruppo di stelle più vicino al nostro sistema solare. Da lì ho creato i miei protagonisti, che si muovono su una Terra stretta nella morsa dell'inquinamento ambientale e dei cambiamenti climatici.
3) Parlaci della lavorazione di "Portami alla vita", quali sono stati gli aspetti più impegnativi?
La cosa più difficile è stata iniziare. Quale punto di vista? Scrivo in prima o terza persona? Un solo protagonista? Alla fine ho stilato una tabella di marcia, prima di iniziare a scrivere il libro, che mi ha parecchio aiutato a organizzare il lavoro. Incipit, fine, punto di vista e protagonisti. Lo svolgimento è venuto da solo.
4) Come mai hai scelto il genere della Fantascienza? Quali sono le tue influenze (non solo letterarie, ma anche visuali) in ambito fantascientifico?
Avevo la sensazione che film del calibro di “Interstellar” non avessero affrontato bene il passaggio fra quella che è la Terra attualmente e quello che potrebbe diventare (un pianeta arido post apocalittico, con le tempeste di sabbia e tutto il resto) se non facciamo subito qualcosa. Ecco perché ho iniziato a scrivere questo racconto: volevo spiegare come ci si è arrivati alla Terra mostrata da Nolan in Interstellar.
5) Libri, film e serie TV preferite?
Oltre al già citato film di Nolan, mi ha molto appassionato lo stile narrativo di George Martin nella sua saga de “Il Trono di Spade”, da cui ho preso spunto anche per l'impostazione dei capitoli, ognuno dei quali si intitola con il nome del protagonista di quel capitolo. Questo, oltre a non spoilerare al lettore cosa avverrà nel capitolo, mi ha dato la possibilità di far vedere certe cose da più punti di vista.
6) Raccontaci del tuo processo di scrittura. Cosa avviene dietro le quinte?
Ho l'abitudine di stilare una tabella di marcia PRIMA di cominciare, con il punto di vista, i protagonisti, inizio e fine. E soprattutto tendo a scrivere di mattina, almeno mezz'ora al giorno, a mente fresca. Spesso, però, le idee vengono di notte: mi appunto le parole più importanti sul cellulare e poi la mattina successiva redigo il capitolo con tutto il resto.
7) Per chi ancora non ha avuto modo di leggere i tuoi libri: cosa trova un lettore in "Portami alla via"?
Come dico sempre, “Portami alla vita” affronta problemi molto attuali visti con gli occhi di ragazzi di 20 e 30 anni. E' la ricerca di noi stessi nel cosmo, un grande viaggio introspettivo per rispondere alla domanda che l'umanità si pone da secoli: c'è possibilità di vita nell'universo?
8) Da dove trai l'ispirazione per la creazione dei personaggi? Ci sono personaggi a cui sei maggiormente legato?
E' stato affascinante mettermi nei panni di una ragazza, uno dei protagonisti del libro. Per descriverla mi sono ispirato al personaggio di una serie tv, “Mr Robot”, da cui ho preso spunto per caratterizzarla. Poi c'è un altro dei protagonisti che è un ragazzino di vent'anni che ha inventato un modo per ripulire gli oceani dalla plastica e anche qui mi sono ispirato ad un personaggio che esiste realmente (oltre al già citato Zuckerberg): Boyan Slat, un giovane olandese che sta testando la sua Ocean Clean Up nei mari di tutto il mondo.
9) Valerio, tu sei un autore che crede nelle possibilità offerte dal self-publishing, o sbaglio? Raccontaci la tua esperienza in ambito editoriale.
Ho cominciato a pubblicare con una piccola casa editrice con la quale ho avuto una piacevole esperienza. Successivamente, però, ho voluto provare ad autopubblicarmi per esigenze di distribuzione. Dico sempre che entrambe le alternative sono valide, bisogna solo capire che tipo di autore si vuole essere e soprattutto dove si vuole arrivare, in libreria o anche online.
10) Parliamo di Fantascienza in Italia. Nel nostro Paese c'è un vasto pubblico, anche giovanile, che ama la Fantascienza proposta in ambito visuale (videogiochi, film, serie tv, fumetti ecc). Purtroppo, non si può dire lo stesso per quanto riguarda i libri e la letteratura. Cosa manca alla Science Fiction italiana per sfondare in libreria, al pari di altri Paesi?
Uno dei motivi che mi ha spinto a scrivere questo libro è il fatto che non ci sono, attualmente, film e serie tv degni di nota, in ambito fantascientifico. Finiscono tutti per cadere nel banale. Io invece volevo scrivere qualcosa che potesse far riflettere il lettore (o lo spettatore) e che spiegasse una volta per tutte, cosa c'è al di là del sistema solare che noi tutti conosciamo. Il mio sogno nel cassetto è che da questa storia si possa produrre una serie tv di successo, perché i presupposti ci sono tutti.
11) Che consigli ti sentiresti di dare a uno scrittore o scrittrice esordiente?
Di iniziare a scrivere, innazitutto. Mi ero sempre ripromesso di pubblicare qualcosa, prima o poi, ma non mi ero messo lì seriamente. Davanti alla pagina bianca non si deve tentennare, bisogna pur cominciare da qualche parte. Poi il tempo per modificare c'è, l'importante è iniziare. Da lì non ci si ferma più.
12) Stai lavorando a qualche nuova pubblicazione? Quali sono i prossimi progetti in cantiere?
Sono alla ricerca di una case editrice disposta a pubblicare il mio nuovo romanzo, di un argomento diverso rispetto a “Portami alla vita”: parla di due ragazzi che si lasciano dopo una storia d'amore lunga 10 anni, che entrambi ripercorrono appuntandosi i propri pensieri sulle note dei rispettivi cellulari. In ogni capitolo, quindi, si alternerà il punto di vista di lei e di lui.
13) "Portami alla vita" è una trilogia conclusa oppure... i lettori e lettrici possono aspettarsi qualche novità?
Devo ancora scrivere il terzo e ultimo romanzo della saga. Per ora lascio che i lettori si immergano in “Separazioni” (il primo volume) e ne “Il mondo di prima” (il secondo capitolo della saga), dove cerco di rispondere alle domande lasciate in sospeso nel primo romanzo, dando qualche preziosa anticipazione di quello che accadrà nel terzo e ultimo libro. Non mancano, comunque, temi come l'amore, l'amicizia, il sesso, la morte. Fanno tutti parte della nostra quotidianità, perché trascurarli?
14) Grazie per la tua disponibilità per quest’intervista, Valerio. Chiudiamo con un messaggio rivolto a tutte le persone in ascolto: qual è il modo migliore per restare aggiornati sui tuoi libri, seguire le tue attività, e contattarti?
Grazie a te per la disponibilità e per avermi fatto emozionare di nuovo parlando della mia esperienza con la scrittura. Chiunque volesse entrare nel mio mondo pazzerello potrà farlo attraverso la mia pagina Facebook “Portami alla vita” e il mio profilo Instagram @valerionovara_
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